1997:fuga da New York

REGIA:John Carpenter
PAESE:USA,Gran Bretagna
TITOLO ORIGINALE:Escape from New York
DURATA:99'
ANNO:1981
SCENEGGIATURA:John Carpenter, Nick Castle
FOTOGRAFIA:Dean Cundey, Jim Lucas
VALUTAZIONI:
KRISTIANOPEDIA:4/4
MEREGHETTI:***/
MORANDINI :***
recensione dal Morandini:
Nel 1997 New York, devastata dalla delinquenza, viene trasformata dalle autorità in una enorme prigione dalla quale nessuno può fuggire, pena la morte. Qui dentro, in un quartiere dove domina il Duca con la sua banda, cade l'aereo presidenziale dirottato da imprecisati terroristi. Chiuso nella sua capsula protettiva, c'è il presidente degli USA che dovrebbe raggiungere gli altri "grandi" del mondo. L'incidente fa si che il presidente venga catturato e tenuto in ostaggio dalla banda del Duca,allo scopo di ottenere la libertà. Il capo della polizia pensa allora di utilizzare il feroce ma abile Jena Plissken, un eroe di guerra carico di condanne. Jena ritornerà con la fedina penale pulita se riuscirà a riportare in salvo il presidente e i documenti segreti, soprattutto un nastro magnetico registrato che ha con sé. Ha solo ventiquattro ore di tempo e, per sommo ricatto, gli hanno messo nel sangue una micro-bomba che gli farà esplodere le arterie se non tornerà indietro nel tempo previsto. La lotta contro i minuti, mentre risuonano i tic tac dei calcolatori elettronici, si svolge in uno scenario crudele e fatiscente: Jena passa da un ambiente all'altro, ferito, battuto, al limite delle risorse fisiche,ma alla fine ce la fa. Il presidente, allo scadere fatidico delle ore, compare in TV per trasmettere il suo messaggio di pace elaborato con il concorso di scienziati, ma dagli altoparlanti si sprigiona una canzonetta. Jena ha sostituito il nastro.Tra i numerosi registi americani dell'horror è forse il più dotato anche perché è bravo a dirigere gli attori, nel modellarne la psicologia e soprattutto nel costruire compatte atmosfere livide e cupe,tutt'altro che inattendibili. Il film è un’anticipazione in chiave di violenza avventurosa, il film si appoggia sul fascino notturno, alla forza cupa del fantastico sociale che ricorda il Brecht di L’opera da tre soldi

1 commento:

  1. Oggi lo definirei "un B-movie di serie A". Indimenticabile Jena, tanto grottesco quanto divertente, e, all'epoca, rivoluzionario.

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