il prigioniero

titolo originale:the prisoner
creatore:Patrick McGoohan-George Markstein
nazione:Gran Bretagna
anno:1967-1968
episodi:17
durata:50'
recensione dal sito www.ilprigioniero.it
Un funzionario dei servizi segreti britannici decide di dimettersi dal suo incarico. Ritornato a casa, prepara le valigie per andarsene quando una nube invade l'appartamento stordendolo. Si risveglia nella sua stanza ma, guardando fuori dalla finestra si accorge con notevole stupore di non trovarsi più nel suo quartiere londinese: innanzi ai suoi occhi appare un posto strano, un villaggio dalla bizzarra architettura a lui sconosciuto. Si precipita fuori e scopre di essere al Villaggio (così come lo chiamano gli abitanti del luogo), dove nessuno ha più nome o identità. Tutti si conoscono per Numero, per ragioni di "sicurezza". Il Villaggio è governato dal Numero 2, diretto sottoposto del misterioso ed invisibile Numero 1. Nessuno sa chi, tra gli abitanti, sia al servizio del "potere", nè da che parte stia questo potere. Prigionieri e Sorveglianti si confondono e vengono manipolati per estorcere o custodire informazioni ritenute importanti. Dal Nostro Numero 6 si vuole sapere perchè, data la sua posizione e la sua carriera all'interno dei Servizi di Sicurezza inglesi, abbia dato improvvisamente e senza spiegazioni, le sue dimissioni. Chiaramente a nessuno è dato di fuggire dal Villaggio, nè sapere dove esso sia o perchè e per chi esista. All'apparenza si tratta di un eterno villaggio vacanze dove, piegandosi ed uniformandosi alla comunità (ed alle regole del Numero 2) si può condurre una tranquilla ed anonima esistenza. Numero 6 tenta sempre e comunque di fuggire, ribellandosi ai continui tentativi di estorcergli informazioni e collaborazione e sfidando continuamente le regole falsamente bonarie e "sociali" del potere reggente. Questo potere utilizzerà ogni mezzo per piegarlo alle sue esigenze: tecnologia, medicina, droghe, ipnosi, torture psicologiche, nulla servirà a scalfire il forte orgoglio individualistico del nostro eroe. Non si piegherà alle falsità del potere, nè alle sue lusinghe, andando sempre a mettere a repentaglio la propria sanità mentale, fisica e morale pur di mantenersi intatto e sicuro delle proprie ragioni e del proprio diritto ad essere sempre solamente se stesso.

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