REGIA:Roger Vadim
PAESE:francia-italia
TITOLO ORIGINALE:barbarella
DURATA:98'
ANNO:1968
SCENEGGIATURA:Terry Southern, Roger Vadim
FOTOGRAFIA:Claude Renoir
VALUTAZIONI:
KRISTIANOPEDIA:NV
MEREGHETTI:**
MORANDINI :**
recensione da fantafilm.net
La scomparsa dello scienziato Duran Duran (O'Shea), inventore di un'arma positronica di tale potenza distruttiva da mettere in pericolo interi mondi, allarma i governi dell'anno 40.000. L'astronauta Barbarella (Fonda), incaricata delle ricerche dal Presidente della Terra, ne segue le tracce fino al famigerato pianeta Sogo. Trasportata in volo dall'angelo cieco Pygar (Law), ultimo della razza degli ornitotropi, Barbarella supera il Matmos, il lago di energia vitale che si nutre di ogni malvagità e perversione umana, al centro del quale sorge il palazzo del Grande Tiranno. Qui scopre che il Grande Tiranno di Sogo è una donna (Pallenberg), la Regina Nera, il cui consigliere è proprio Duran Duran, lo scienziato che ha volontariamente scelto quel rifugio come base ideale per i suoi piani di conquista dell'universo.
Nella sua ricerca, Barbarella sfugge a mille insidie, con l'aiuto determinante dei più singolari personaggi che popolano il regno del Grande Tiranno: il ribelle Dildano (Hemmings), il gentile Professor Ping (il famoso mimo Marceau), il barbaro Marc Hand (Tognazzi), che la sottrae in extremis all'assalto feroce di due sadiche gemelle-bambine. E neanche l'Orgasmatron del perfido Duran Duran, la diabolica apparecchiatura che uccide le sue vittime per sfinimento sessuale, riuscirà ad avere ragione di lei. Sarà ancora il fedele Pygar a riportare in salvo Barbarella - e l'ambigua Regina Nera, che fugge con lei - mentre Duran Duran soccombe nel caos che inghiotte il vizioso reame.Uno dei pochi film che riesce con piacevole eleganza a coniugare erotismo e fantascienza, un genere quest'ultimo considerato spesso misogino. Qui invece possiamo subito ammirare le grazie dell'avvenente Jane Fonda, la quale dopo essersi sfilata la tuta spaziale continua l'emblematico spogliarello in assenza di gravità fino al nudo integrale (parzialmente ma strategicamente coperto dai titoli di testa).
Il modello al quale Jean Claude Forest si era ispirato nel creare la sua Barbarella, che agli inizi degli anni '60 - sfidando le ire della censura - furoreggiava sulle tavole dei comics francesi, era Brigitte Bardot, ma Vadim con felice intuizione affida a Jane Fonda (all'epoca sua moglie), il ruolo della disinibita sexy-eroina, e le costruisce attorno l'intero film. Un film ricco, ironico, ammiccante, dalle scenografie insolite e immaginose e dall'intreccio semplice come il fumetto da cui è tratto, il cui unico intento è quello di stupire e divertire.Con i suoi costumi lo stilista Paco Rabanne creò la moda "spaziale" e si dice che il gruppo musicale dei Duran Duran abbia mutuato il proprio nome da quello del personaggio del film.
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