REGIA:Georges Méliès
PAESE:Francia
TITOLO ORIGINALE:Le voyage dans la Lune
DURATA:14' muto b/n
ANNO:1902
SCENEGGIATURA:Georges Méliès
FOTOGRAFIA:Michaut, Lucien Tainguy
VALUTAZIONI:
KRISTIANOPEDIA:nv
MEREGHETTI:****
MORANDINI :****
recensione dal Morandini:
Al Club degli Astronomi il prof. Barbenfouillis (G. Méliès) illustra il progetto del suo viaggio sulla Luna. Sei scienziati entrano con lui in un obice che, sparato da un cannone, si conficca nell'occhio destro del satellite. I viaggiatori sono catturati dai seleniti, metà insetti e metà uccelli. Fuggono, rientrano nell'obice che precipita verso la Terra, sprofonda nel mare e viene recuperato da un battello. Trionfo finale. Frutto di una lunga tradizione letteraria (Ariosto, Cyrano de Bergerac, Poe, Verne, H.G. Wells), il tema del viaggio fantastico sulla Luna era diffuso nel teatro di féerie e negli spettacoli di fiera dell'ultimo Ottocento (è del 1875 Le Voyage dans la Lune, operetta di J. Offenbach) e già affrontato da Méliès a teatro e al cinema (La Lune à un mètre, 1898). Realizzato nel laboratorio di Montreuil-sous-Bois, vicino a Parigi, è il frutto di un'impresa produttiva senza precedenti per lunghezza (260 m, circa 15 minuti), quantità di trucchi, cura degli effetti scenografici, numero e qualità degli attori (tra cui artisti di café-concert, danzatrici del Théâtre du Châtelet, acrobati delle Folies Bergère), costo (10.000 franchi), prezzi di vendita (560 franchi per copia in bianconero, 1.000 per il colore). Per Méliès qualsiasi storia è un pretesto per esibire la magia dei suoi trucchi, tramite una messinscena paradossale e burlesca che qui risulta di segno opposto a quello che anima le pagine di Verne e Wells. Pur essendo uno dei suoi film narrativamente più strutturati, “la logica che presiede alla sua organizzazione è quella del meraviglioso piuttosto che quella del fantastico.” (Antonio Costa). Ogni cambio di scena è realizzato con dissolvenze incrociate, tecnica già impiegata in Cendrillon (1899). Questa forma primitiva di montaggio accresce il clima d'incanto e di stupore in un'ardita miscela di arcaismi teatrali e innovazioni filmiche. Presentato a Parigi nel settembre 1902 e in Italia in dicembre.
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