REGIA:George Lucas
PAESE:USA
TITOLO ORIGINALE:Star Wars(Star Wars: Episode IV - A New Hope)
DURATA:117'
ANNO:1977
SCENEGGIATURA:George Lucas
FOTOGRAFIA:Gilbert Taylor
VALUTAZIONI:
KRISTIANOPEDIA:4/4
MEREGHETTI:***/
MORANDINI :***/
ALCUNE RECENSIONI:
dal mereghetti:
«Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana» un gruppo di ribelli, guidati dalla principessa Leila Organa (Fisher) resiste allo strapotere dell'Impero Galattico cercando di mettere fuori uso la sua più terribile arma, la Morte Nera: ad aiutarli arriverà il giovane Luke Skywalker (Hamill), il vecchio cavaliere jedi Obi-Wan Kenobi (Guinness) e il cinico dal cuore d'oro Han Solo (Ford). Appassionante rivisitazione della fantascienza più favolistica in cui si mescolano influenze fantasy e ricordi cinefumettistici, specie da Flash Gordon - il film chiude in qualche modo un periodo (quello di una fantascienza più adulta e umanistica, ripensamento attraverso il futuro del nostro presente) per aprire la strada con il coevo Incontri ravvicinati del terzo tipo, una serie di film più ottimisti, ma anche più fanciullescamente avvincenti, dove il Bene e il Male si fronteggiano senza molte sfumature. La tecnologia non ha più un ruolo preponderante (l'astronave degli eroi, il Millennìurn Falcon, é «una vecchia ferraglia» eternamente bisognosa di riparazioni) e la vera arma vincente é la Forza, sorta di aggiornamento hollywoodiano delle filosofie sull’ elan vital di Bergson e l'inconscio collettivo junghiano, mescolato con influenze orientali («Dimenticati il computer, abbandona la razionalità e affidati all'istinto» suggerisce Obi-Wan a Luke nella prova decisiva del bombardamento finale) e suggestioni cavalleresche e medioevali. Quella di Lucas, autore anche della sceneggiatura, è un'adesione molto superficiale al sincretismo culturale americano, ma la sua capacità di controllare la tecnica e asservirla a un immenso gioco spettacolare ha fatto di Guerre stellari uno dei più grandi successi di tutta la storia del cinema. Questa abilità, grazie alla quale «riesce a lanciare una condanna alla tecnologia pur celebrando le glorie di congegni e dispositivi», si rivela anche nelle citazioni e nei rimandi che collegano il film all'immaginario collettivo dello spettatore: il ritorno di Luke alla casa bruciata degli zii viene da Sentieri selvaggi, il bombardamento sulla Morte Nera ha origine da I guastatori delle dighe e Squadriglia 633, I festeggiamenti finali sono presi in prestito da Il trionfo della Volontà e anche una delle due «novità» del film, il robot D3BO (C3PO) (interpretato da Anthony Daniels) ne ricorda molto da vicino uno di Metropolis, mentre tutto lucasiano è il droide C1P8 (R2D2). Guerre stellari fu seguito da L'impero colpisce ancora (1980) e Il ritorno dello Jedi (1983), dove Lucas tenne per sé il ruolo di produttore lasciando la regia ad altri. Sei Oscar: miglior colonna sonora (John Williams), scenografia (John Barry, Norman Reynolds, Leslie DiIey), costumi (John Mollo), montaggio (Paul Hirsh, Marcia Lucas, Richard Chew), suono (Don MacDougall, Ray West, Bob Minkler, Derek Ball) effetti speciali (Benjamin Burtt jr, John Stears, John Dykstra, Richard Edlund, Grant McCune, Robert Blalack). Nel 1989, il Governo americano lo ha inserito nella lista dei 25 film messi sotto la tutela della Biblioteca del Congresso. Il piano originale di Lucas prevedeva nove film, di cui Guerre stellari e solo il quarto (e L’impero colpisce ancora il quinto e Il ritorno dello Jedi il sesto). Il numero uno della serie è uscito nel 1999 col titolo Star Wars - Episodio I - La minaccia fantasma.
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